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PIETRO
ENRICO DI PRAMPERO:
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Biomediche, Universita'
degli Studi di Udine.
Presidente del Corso di Laurea in Scienze Motorie della Facolta' di
Medicina e Chirurgia. |
BILANCI ENERGETICI DELL’ESERCIZIO FISICO
Le fonti energetiche della contrazione muscolare
INTRODUZIONE
In prima approssimazione, il muscolo puo' essere considerato una macchina
che trasforma energia chimica in lavoro meccanico. Questa trasformazione
ha luogo durante la contrazione muscolare, ed e' iniziata e mantenuta dagli
impulsi nervosi che arrivano al muscolo attraverso il suo nervo motore.
La sorgente energetica immediata per la contrazione muscolare e' l’idrolisi
dell’ATP.
Tuttavia, la concentrazione dell’ATP nel muscolo e' piuttosto limitata (5
– 6 mmoli/kg), sufficiente al massimo per poche contrazioni. Ne segue che,
per un’attivita' muscolare di qualche durata, l’ATP deve essere ricostituito
alla stessa velocita' con cui puo' esso e' utilizzato. Cio' puo' avvenire
attraverso vari percorsi biochimico anaerobici (idrolisi della fosfocreatina
(PCr), trasformazione del glicogeno, o del glucosio, in lattato) o aerobici
(ossidazione completa di glicogeno, glucosio, acidi grassi liberi, corpi
chetonici, etc).
Ne segue che il termine "fonti energetiche della contrazione muscolare"
designa un gruppo abbastanza eterogeneo di sostanze, al cui interno si possono
facilmente identificare almeno tre sottogruppi:
1) Sostanze che
possono essere utilizzare direttamente per la contrazione.
2) Sostanze che possono essere utilizzare solo indirettamente, tramite
sostanze del gruppo 1.
3) Sostanze che, oltre ad essere utilizzate solo indirettamente, hanno
bisogno della presenza di ossigeno.
Mentre l’ATP appartiene
senza ambiguita' al gruppo 1 ed i lipidi al gruppo 3, il glicogeno sara'
assegnato al gruppo 2 o 3 a seconda se venga trasformato anaerobicamente
in lattato od ossidato completamente a CO2 ed acqua. In senso stretto la PCr dovrebbe esser assegnata
al gruppo 2, in quanto la sua utilizzazione non puo' prescindere dalla
presenza dell’ATP; tuttavia, dato che la PCr tiene il passo con l’utilizzazione
dell’ATP, e data la somiglianza termodinamica tra le due sostanze, e'
conveniente assegnarla al gruppo 1.
Il vantaggio essenziale di questa classificazione un po’ schematica (in
realta', in qualsiasi tipo di esercizio, le fonti energetiche appartengono
a piu' di uno dei gruppi suindicati) e' che la massima potenza diminuisce
dal gruppo 1 al gruppo 3, mentre la massima capacita' (massima quantita'
di energia disponibile) aumenta dal gruppo 1 al gruppo 3.
(Per una trattazione piu' approfondita di questo tipo di argomenti,
si veda di Prampero, 2000 7.) (seguono 9 pagg. di relazione e grafici).
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YURI VERKHOSHANSKI
Consulente Scientifico della Scuola dello Sport, CONI-ROMA |
Supermetodo di allenamento della forza speciale per lo sport
Traduzione di Stefano Baraldo (III anno Scienze Motorie Firenze)
INTRODUZIONE
Scopo della preparazione di forza speciale nel sistema di allenamento. La
preparazione della forza speciale (SSP) nel sistema di allenamento consiste
nell'intensificazione del regime di lavoro dell'organismo con lo scopo di
attivare il processo della sua specializzazione morfofunzionale per adattarlo
alle specifiche condizioni dell'attivita' sportiva. Per specializzazione
Morfofunzionale s'intende il perfezionamento delle "abilita' funzionali
dell'organismo" degli sportivi: e' questo il processo che determina in pratica
il successo nella specifica disciplina sportiva; il continuo lavoro di "ricostruzione"
morfologica rappresenta la base dell'iperfunzione specializzata dell'organismo.
Le caratteristiche qualitative ed i valori quantitativi di tale acquisizione
Morfofunzionale dell'organismo sono esteriori, visibili attraverso i risultati
del processo d'adattamento che e' alla base del perfezionamento fisico dell'atleta.
(Ogni volta esse caratterizzano la specificita' del processo di adattamento,stimolato
dall'attivita' sportiva, e determinano anche il mantenimento futuro del
loro livello di sviluppo). Praticamente nella struttura di questo processo
di adattamento sono risolti tre problemi principali :
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incrementare il livello delle capacita' di lavoro speciale,
ossia aumentare il "motore" potenziale dello sportivo; |
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attivare l'adattamento(ricostruzione) morfologico che
sta alla base dell'adattamento a lungo termine dell'organismo al nuovo
regime motorio, dominante all'interno dell'attivita' sportiva; |
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elevare la potenza e la capacita' dei sistemi di produzione
di energia dell'organismo necessari per la specialita' sportiva. |
MEZZI E METODI di preparazione della forza speciale . Per l'allenamento
della forza speciale[...]
(segue la relazione, piu' una seconda relazione su Modern Principles
of the Special Strength Preparation in Sport ) con numerosi grafici esplicativi
. Il tutto si trovera' raccolto sul libro degli atti del convegno .
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LUCIANO BARALDO
Docente di Teoria e Metodologia Allenamento al
Corso di Laurea in Scienze Motorie Universita' di Udine- sede Gemona
del Friuli e Preparatore Atletico Liceo per gli Sport Invernali di
Tarvisio. |
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BRUNO ANZILE
Preparatore Atletico Squadre Nazionali Femminili
Italiane di Coppa del Mondo di Sci Alpino Docente FISI ai Corsi di
Allenatori di Sci Alpino. |
ALLENAMENTO CONCATENATO FORZA-PLIOMETRIA PER LO SCI ALPINO
Tarvisio- Gemona 20/21 ottobre 2001
RIASSUNTO
Scopo della relazione e' di illustrare alcuni aspetti metodologici della
preparazione fisico-atletica specifica dello sci alpino alla luce delle
esperienze acquisite in anni di lavoro nel settore sia delle Squadre Nazionali
di Coppa del Mondo sia a livello giovanile.
Dopo una sintetica premessa sugli aspetti fisiologici, biomeccanici e “tecnici”
gli autori si addentrano sulle problematiche della preparazione atletica
degli sciatori agonisti. Attraverso la predisposizione di circuiti in cui
si concatenano esercizi che stimolano prevalentemente l’incremento delle
capacita' condizionali specifiche, riscontrabili nella sciata agonistica,
gli autori ritengono sia possibile raggiungere il piu' alto livello di “
transfer tecnico”, consentito dalle condizioni di lavoro in palestra e sul
campo, che non sia quello specifico di gara, ossia sulla neve.
Secondo l’esperienza dei due preparatori atletici , il circuito concatenato
con esercitazioni di Esplosivita', Forza isometrica, Forza Veloce e Pliometria1b
di durata pari alle gare di SL , SG, ecc.. e con livelli finali di Lattato
prossimi a quelli riscontrati al termine delle gare (da 14>24 mmMol/lt)
produce adattamenti morfofunzionali molto importanti per il miglioramento
della ”cilindrata del motore” dello sciatore. L’aumento della “potenza del
motore” e della sua "capacita'/resistenza" di produrla per il tempo di durata
della gara sono i prerequisiti morfofunzionali su cui possono essere implementati
miglioramenti tecnici della prestazione agonistica[...]
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MARIO MARELLA
Settore Tecnico F.I.G.C
Laboratorio di Metodologia dell’Allenamento e Biomeccanica applicata
al calcio. |
ALLENAMENTO E VALUTAZIONI DELLA FORZA NEL CALCIO
La preparazione atletica nel calcio, in un campionato senza una pausa invernale,
con tempi ristretti d'allenamento sia durante il campionato che nella preparazione
di pre-campionato (durante il campionato, la media dell’intervento fisico
non e' mai superiore al 10-20% dell’intera seduta), e' un problema ancora
non risolto. L’allenamento della forza, in questa situazione, ha avuto ed
ha tuttora ulteriori difficolta' classificabili in due filoni quello:
- Nostalgico: il calcio atletico distrugge quello vero che e' soprattutto
tecnica, fantasia, creativita'. I campioni non vanno muscolarizzati perche'
si snaturano…
- Pseudo-scientifico: i calciatori si infortunano perche' lavorano troppo
sulla forza. Sono dichiarazioni che non rispondono a nessun criterio di
veridicita', ma che tuttavia possono incidere e fare audience rendendo il
lavoro in campo osservato e giudicato in maniera prevenuta Al di la' delle
argomentazioni di tipo sociologico, a noi spetta soprattutto dare un giudizio
sulla qualita' dell’allenamento. Il lavoro muscolare e' una necessita' e
una possibilita' per un calcio che diventa sempre piu' veloce. Le necessita'
del calcio futuro si possono individuare nel versante del “fare le stesse
cose solo piu' velocemente e rapidamente”, per questo una base di forza
e' essenziale.
I problemi allora non riguarderanno tanto la ricerca di nuove tecniche applicative
ma l’adeguamento di queste al calciatore reale. Quindi l’allenamento della
forza dovra' essere sganciato da una periodizzazione che vede come oggetto
“la squadra” e il tempo dall’allenamento in campo e diventare sempre piu'
il lavoro sul singolo calciatore con le sue caratteristiche e necessita'.
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GIOACCHINO KRATTER
Coordinatore tecnico della SUISM – Scuola Universitaria Interfacolta'
in Scienze Motorie dell’Universita' di Torino e coordinatore della
preparazione atletica delle squadre nazionali di Sci Alpino maschili
e femminili. |
Modulazione della forza (Sci Alpino)
RIASSUNTO
L’allenamento della forza muscolare negli atleti di livello internazionale
praticanti lo sci alpino e' orientato allo sviluppo della componente massimale
e della resistenza alla forza veloce. In questo caso viene affrontata la
modalita' di esecuzione, denominata modulazione, riferita ad esercitazioni
miranti allo sviluppo della capacita' dell’atleta ad utilizzare la propria
capacita' di esprimere forza speciale. Nell’affrontare oggi i contenuti
dell’allenamento e' indispensabile ridefinire, per quanto riguarda lo sci
alpino, alcuni obiettivi: trasferibilita' di abilita' dalla preparazione
denominata fisica a quella specificatamente tecnica, ri-determinazione di
parametri utili alla lettura di qualita' peculiari dello sciatore/trice,
valutazione di regimi di espressione di forza piu' complessi (eccentrico-concentrici).
Alcuni esempi pratici di esercitazioni utilizzate indicano una traccia utile
alla discussione in sede di convegno.
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GIANCARLO
PELLIS
Centro Regionale di Medicina dello Sport di Trieste. |
Valutazione della forza muscolare e transfert in atleti top level.
RIASSUNTO
La forza e' il prodotto della massa per l’accelerazione e come tale puo'
essere misurata; per determinare la forza espressa dal muscolo nel sollevamento
di un carico, e' indispensabile avere un sistema di cronometraggio per la
misura del tempo.
Noti cosi' i valori di carico (P), spazio (s) e tempo (t), e' possibile
ricavare l’accelerazione (a) sviluppata e successivamente la forza espressa
(F) in base alla relazione
In questo caso, il carico (P) vinto e la forza (F) espressa nel sollevamento
sono espressi in [kg] e quindi possono essere confrontati tra loro. La forza
muscolare e' una caratteristica allenabile ed il suo miglioramento e' tanto
piu' rilevante quanto piu' vengono rispettate le leggi che stanno alla base
dell’allenamento:
1 - la programmazione ciclica del carico di lavoro.
2 - la motivazione durante il lavoro.
Queste due caratteristiche, possono creare un sistema che sfrutta al massimo
gli effetti della supercompensazione che a sua volta determina un considerevole
effetto di adattamento al lavoro trasformandosi quindi all’elevazione della
performance sportiva. Il sistema ed i risultati presentati sono stati ricavati
su atleti che si sono allenati sottoponendosi ad allenamento computerizzati
presso il Centro Regionale di Medicina dello Sport di Trieste.
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RENZO POZZO
Dep. Human Motor Science- University of Medicine Udine
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Biomechanical analysis of transfer effect of specific strength training
exercises in the explosive movements.
INTRODUCTION
In the training praxis it is a habitude to distinguish between conditional
and coordinative effects of exercise (movements). This is a consequence
of basic concepts in the theory of motor activity where there is still a
distinction between basic capacities (strength, velocity, speed and coordination)
and specific motor skills (throwing, jumping, playing etc.). However, in
the modern approach of biology of movement this separation is a critical
issue, and the indivisibility of the functional influence between nervous,
endocrine and immune systems during any kind of human activity is claimed.
Moreover, the concept of specificity and of transfer effect is a central
issue in programming training exercise.
Actually this is more based on the similarity with the external structure
of movements (i.e. external kinematics and/or dynamics) and, in less extent,
with the internal dynamics of the muscular-skeletal machinery (biomechanical
internal loads) and with the neuromuscular characteristics (muscular activation
patterns). Nevertheless, the problem of reduction of the degrees of freedom
of the biomechanical system represents a topic, which has found no universal
scientific solution (Latash 1998).
With this in mind, a study is presented where typical
strength exercise are analysed in order to point out different possibilities
in the interpretation of the describing parameters of movement structure.
METHODS
A special sledge dynamometer, simulating the pushing movement of upper legs
in the very last part of shot-put release, was used.
Force exerted on the sledge, sledge velocity, elbow joint displacement and
electromyography activity (EMG) of major muscles (triceps brachii TR, biceps
brachii BB, deltoids anterior DA and pectoralis major PM) were recorded
(1KHz )in isometric maximal voluntary tasks (MVT) starting with increasing
pretension (% maximal voluntary contraction MVC) and in dynamic tasks with
increasing loading conditions (L). Subjects (8 male sport students) with
poor experience in this kind of movement participated to a 4 week training
program and to the testing session. Elbow joint displacement, sledge maximal
velocity (Vmax), maximal exerted force (Fmax) rate of force development
(RFD) at different intervals after the onset of force development, maximal
power (Pmax) and integrated EMG (IEMG) were calculated via standard procedure.
Results The variations of Fmax are not correlated with the corresponding
variations of Pmax.. At same Pmax levels, some subjects show particular
values of time to reach Pmax and this seems to be due more to individual
functional characteristics of central nervous system (CNS) than the (bio)mechanical
exercise conditions. EMG pattern show some regularities according to the
load and to the type of task (isometric vs. dynamic) but there are quite
different muscular activation patterns for the same loading conditions and
similar mechanical output (Pmax, Vmax). On the other side, at specific loads,
in the same subject, the variations of loading can induce a dramatic inversion
in the IEMG pattern.
Results are compared with other studies (Westing 1991, Schmitbleicher 1997,
Solomonow 1990) and discussed in order to emphasize theoretical and methodological
paradigms that generate possible interpretations. These findings are interpreted
according to the possibility of the definition of “specificity” of external
constrains and to individual “dominance” of the CNS motor control particularities.
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ZANON, S. (nella
foto)– BELLOTTI, P. – DONATI, A.
Scuola dello Sport del CONI, ROMA. |
QUALE COMPETENZA PER LA PROGRAMMAZIONE E LA CONDUZIONE DELL’ALLENAMENTO
SPORTIVO?
Pedagogia e Medicina a confronto. ROMA – Ottobre 2001
(La relazione consiste il 10 pagine di riflessioni che rispecchiano la
posizione “ufficiale” della Scuola Centrale dello Sport del CONI: la numerosa
partecipazione all’acceso dibattito che e' scaturito a seguito della presentazione
della relazione da parte del prof. Sergio Zanon , e' il termometro di quanto
questa problematica sia giunta ad una probabile svolta istituzionale risolutiva.)
RIASSUNTO
Il contenuto della vigente regolamentazione sportiva impedisce l’esercizio
delle specializzazione professionali in Scienze Motorie ed in Medicina dello
Sport, fornite dall’Universita' italiana per la programmazione e la conduzione
della preparazione alle competizioni nello sport agonistico, perche' obbliga
questi specialisti ad una scelta paradossale: o rinunciare alla propria
deontologia professionale, oppure violare la legalita' sportiva, cioe' non
rispettarne la normativa.
L’Universita' italiana, di conseguenza, non puo' piu' comprendere tra i
propri insegnamenti l’allenamento sportivo, abbandonandone la formazione
degli specialisti al tradizionale praticantato apprendistativo autogestito
dallo sport.
ABSTRACT
The contents of the current set of rules in competitive sport prevents the
professional qualification graduated in the Human and Animal Movement Departments
and Sports Medicine Schools of the Italian Universities, for programming
and leading the competitive sports training, to practice their profession,
because they compel them to a paradoxical choice: either to give up the
professional deontology, or to transgress the sports law itself. The Italian
University cannot, therefore, further on include in its own teaching prospectuses
the sports training, leaving the formation of specialists in this topic
to the traditional apprenticeship self managed by sport itself.
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SALVATORE BUZZELLI
Insegnante di educazione fisica, preparatore atletico professionista. |
NUOVO MODELLO DI VALUTAZIONE DELLE ESPRESSIONI DI FORZA VELOCE UNITAMENTE
AL MONITORAGGIO DELLA FREQUENZA CARDIACA NEGLI SPORT MISTI.
ABSTRACT.
Viene presentato un nuovo tipo di test funzionale “Power Cardio Test”, adatto
soprattutto per la valutazione degli sportivi di discipline a metabolismo
misto.Il test prende in esame le qualita' di forza veloce ed il comportamento
cardiovascolare di un individuo durante l’esecuzione di varie serie di salti
verticali (tipo protocollo W15 del Test di Bosco) intervallate da periodi
di pausa. Il risultato finale del test e' rappresentato da un grafico cartesiano
e da una tabella che definiscono graficamente e numericamente il Punto Critico
e l’Indice di Forma. Altri parametri rilevati dal test (forza, potenza,
frequenze cardiache) consentono la stesura mirata del piano di allenamento
personalizzato.
Parole chiave:
Test, Punto Critico, Indice di Forma, Forza massimale, Frequenze di Efficienza
Cardiaca
PRESENTAZIONE
Ringraziando l’organizzazione di questo Convegno per avermi invitato in
qualita' di relatore, mi accingo a presentare un lavoro che pur se intitolato
"NUOVO MODELLO DI VALUTAZIONE… ecc…", nella realta' dei fatti rappresenta
lo sviluppo di un metodo di indagine funzionale che ha caratterizzato gli
ultimi dieci anni della mia attivita' come preparatore atletico, e che mi
ha aiutato a dosare i carichi di allenamento e verificarne i risultati,
in un gran numero di atleti di cui ho seguito la preparazione, soprattutto
nel Tennis e nel Calcio. Questa mio metodo, in seguito, ha trovato l’approvazione
anche da parte di altri preparatori che dopo averne condiviso positivamente
l’approccio metodologico, mi hanno incentivato a divulgarne i contenuti
e l’utilizzo. A tale proposito una menzione particolare va al Prof. Giorgio
D’Urbano, a cui da lungo tempo mi lega un sincero rapporto di amicizia e
stima professionale, che nella realizzazione dello strumento multifunzione
denominato SPORTLAB, ha voluto progettarlo inserendovi oltre ai vari programmi
di elettrostimolazione, anche alcuni sistemi informatizzati per la valutazione
funzionale ed in particolare il POWER CARDIO TEST, rendendo cosi' lo SPORTLAB
un vero e proprio laboratorio portatile che rappresenta un completo e valido
supporto per il lavoro di tutti i preparatori atletici.
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